Preghiera dell’Ordinario Militare nella cerimonia a ricordo del 100° anniversario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra Sagrado (GO) – Loc. San Michele, Domenica 24 maggio 2015

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Carissimi fratelli e sorelle,
nel giorno in cui rievochiamo l’entrata dell’Italia in un conflitto devastante e straziante, il nostro sguardo ci aiuta a dar voce al silenzio, ai sentimenti più profondi e commossi del cuore.
Guardiamo alla storia: al passato, tragedia da non dimenticare; al presente, memoria da purificare; al futuro, storia che si può ancora e sempre cambiare.
Guardiamo a quei confini che la guerra, nella sua follia, cercava continuamente di riconquistare: e quasi vi scorgiamo i lineamenti del volto della nostra Italia, le tracce di un’identità nazionale forte, ricca di cultura, arte, grandi valori; così, osiamo sognare un mondo in cui i confini non siano più trincee da difendere con forza, ma braccia da aprire, con accogliente fraternità.
Guardiamo al nostro essere qui insieme e percepiamo il senso di Patria per il quale, insieme, hanno combattuto gli italiani: ci inchiniamo grati, dinanzi ai nostri padri, che ora riposano assieme ai caduti di tutti i Paesi; e raccogliamo il pressante invito all’unità, da essi pagata con tributo di sangue convinto e generoso, e oggi affidata alla nostra maturità responsabile di uomini e di cittadini.
Infine, guardiamo in Alto, invocando Dio con il Nome e il grido che ciascuno custodisce nel cuore: e la memoria si fa supplica, il dolore si fa speranza, l’impegno si fa preghiera, mentre provvidenzialmente celebriamo oggi la Pentecoste, Dono dello Spirito che fa nuove tutte le cose.
 
 
Spirito di Sapienza, illumina la nostra memoria di uomini:
rendila attenta a leggere la verità del passato,
pronta e coraggiosa nel raccogliere le sfide del presente,
capace di non scrivere mai più pagine di guerra
nel futuro della storia umana.
 
Spirito di Pietà, abbraccia i caduti di tutte le guerre:
le vittime delle violenze, dei fondametalismi, delle fughe,
spesso uccisi dall’indifferenza o dal rifiuto umano.
Incidi le loro vite spezzate e le lacrime di chi li ha perduti
nei cuori dei responsabili delle Nazioni, perché ricordino
che la guerra ha sempre il nome di chi muore.
 
Spirito di Unità, rinnova i prodigi della Pentecoste:
fa’ che uomini di ogni lingua e popolo si capiscano
non perché rifiutano la propria identità
ma perché cancellano il linguaggio del potere,
della prevaricazione e dell’ingiustizia,
imparando parole di dialogo e perdono,
misericordia e fraternità, gratuità e benedizione.
 
Spirito di Fortezza, sostienici nella Speranza
di una Pace sempre possibile:
convertici a essa e convertici a una preghiera incessante,
capace di invocarla e strapparla al Tuo Cuore di Padre,
nella certezza che il futuro della guerra, da ricordare,
è la Pace, che Tu vuoi donare e noi possiamo costruire.
 
Amen!
 
                                                                                          X Santo Marcianò