(29/08/2016) “Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l’abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana”. Lo ha annunciato ieri Papa Francesco dopo l’Angelus in piazza San Pietro. Il Pontefice ha rinnovato “la vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni… La sollecitudine con cui Autorità, forze dell’ordine, protezione civile e volontari stanno operando dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose”. E’ da notare come dopo l’Angelus, significativamente, il Papa abbia fatto cenno alla prossima giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, in programma 1° settembre, dal tema “Usiamo misericordia verso la nostra casa comune”.
La vicinanza dell’Ordinariato Militare è stata espressa dal nostro Arcivescovo, mons. Marcianò, in una lettera inviata ai pastori delle chiese di Rieti e Ascoli Piceno. Come ha precisato lo stesso presule è piena “la disponibilità della Chiesa dell’Ordinariato a venire incontro a tutte le loro necessità, come già fanno tanti uomini e donne delle Forze Armate e Forze dell’Ordine, in servizio nelle zone terremotate”. Anche la nostra diocesi, quindi, ha scelto di aderire alla colletta programmata dalla CEI in tutte le diocesi italiane, domenica 18 settembre p.v.
Riguardo a tale calamità, vale forse la pena rimeditare la proposta delle opere di misericordia, interpretate come beatitudini da vivere nel mondo militare, fatta dal nostro Arcivescovo nella lettera pastorale “Date una carezza”. In essa, difatti, leggiamo tra l’altro: “beati voi militari quando cercate di custodire il creato… quando la vostra missione vi porta accanto ai sofferenti da consolare, ad ogni forma di dolore… quando accogliete, salvate tante vite umane… quando sapete accompagnare tanto defunti…”.