Da militare in Marina a testimone del Vangelo

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(23-08-2019) «Non siamo tutti degli stinchi di santo. La vita di mare ti può anche deviare. Dipende da come la affronti. Per quanto mi riguarda, l’aver lavorato per la Marina mi ha dato tantissimo, e io ho dato alla Marina la meglio gioventù. Trasferimenti continui, nei quali per fortuna ho sempre potuto avere al mio fianco la mia famiglia e, ovunque sono andato, ho cercato di vivere appieno la fede. In fondo, il rigore della vita militare rappresenta quello che dovrebbe essere il rigore della vita cristiana». Silvio Osvaldo Telonico, capitano di vascello in riserva, è dal 2012 diacono permanente, nonché terziario francescano, come la moglie Maria Rosaria, compagna di vita dal 1981. «Cerco di lavorare nella vigna del Signore, facendo del mio meglio». Dal 2013 il suo servizio diaconale si svolge nella casa circondariale di Salerno-Fuorni, dove coadiuva il cappellano don Rosario Petrone in attività quali la liturgia della Parola, la catechesi, l’ascolto dei detenuti, ma anche del personale penitenziario. «Essere a servizio degli altri è una soddisfazione, ma ci sono stati due episodi in cui questo mio ministero è diventato un atto d’amore». Silvio, infatti, ha presieduto il rito di matrimonio dei due figli Antonio e Aurelio. «Una grande emozione. I figli li hai visti nascere, li hai visti aiutati a crescere e poi ti ritrovi ad essere il tramite del Padreterno al loro sposalizio. Sei tu che impartisci loro la benedizione. E, quando arriveranno i nipoti, sarò pronto a battezzarli». (r.g.)