Giubileo – La Vergine di Loreto «pellegrina» a Lampedusa

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(07-02-2020) «La Vergine di Loreto è simbolo del volo, metafora del viaggio della vita e dei tanti viaggi che gli uomini devono affrontare, come sa anche chi si trovi ad abitare o ad operare in questo lembo di terra, bagnata da un mare nel quale si avventurano tanti nostri fratelli e sorelle che fuggono da luoghi di dolore, guerra, ingiustizia, spesso non riuscendo neppure a raggiungere il porto sognato – ha detto ieri pomeriggio l’Ordinario militare nel saluto rivolto al cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e alle autorità civili e militari presenti nel distaccamento aeronautico di Lampedusa. Maria parte oggi da qui perché Ella viaggia con gli uomini, si mette in cammino accanto a loro, condividendo lacrime e speranze e rimanendo vicina in tanti nuovi inizi». È un po’ il compito dei militari, ha aggiunto Marcianò: «Camminare accanto a tutti i fratelli, condividere persino i viaggi più rischiosi; difendere e soccorrere, con spirito di servizio e competente dedizione, fino al dono della vita, sempre invocando la protezione della Madre che veglia sul cammino di tutti».

Giunta a bordo di un C27J la statua della Vergine Lauretana è stata accompagnata da una delegazione guidata dall’arcivescovo e dal generale Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare. In questi giorni, proprio in occasione del Giubileo indetto da papa Francesco, aperto l’8 dicembre 2019, sta compiendo il pellegrinaggio nelle basi e nei reparti della Forza azzurra dislocati in Sicilia. «L’essere qui non consideratelo soltanto un casuale appuntamento del vostro programma, ma la possibilità di trovarvi in un’isola davvero importante per capire la storia e la geografia del nostro tempo», ha detto il cardinale Montenegro durante l’omelia della Messa concelebrata con i cappellani militari di tutta la Sicilia. Montenegro ha ricordato le parole del Papa durante la visita dell’8 luglio 2013 e ha esortato a riflettere «sull’Eccomi di Maria che dichiara la disponibilità a fare la nostra parte».

Poi si è soffermato sul significato di essere cristiani oggi: «Gesù ci chiede di annunciare, testimoniare, farci vicini agli altri; essere cristiani non è avere addosso il bollino blu della fede, ma è mettersi in gioco, avere il coraggio di andare controcorrente, pur sapendo che lo stile di vita proposto dal Vangelo non sempre e non da tutti è accettato – ha aggiunto –. Non si tratta di essere dei superman o dei Mastrolindo, ma di raccontare coi gesti più che con le parole, che l’amore si è fatto carne e può riempire di significato ogni vita umana».

Quando «ho avuto modo di visitare i nostri uomini di tutte le forze armate impegnate nelle missioni all’estero, ho raccolto due parole che mi hanno sempre reso fiero e orgoglioso di servire il Paese con le stellette – ha detto il generale Rosso –. Queste parole sono state: professionalità e umanità». Due caratteristiche «che distinguono gli italiani da altri popoli e altri paesi e credo che questo sia il modo in cui siamo apprezzati e stimati anche all’estero, in maniera spesso silenziosa». Rosso ha ricordato l’iniziativa benefica “Un dono dal cielo” che l’Aeronautica sta compiendo «per essere vicino a chi è meno fortunato di noi». Verranno raccolti dei fondi destinati all’Istituto “Gaslini” di Genova, l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e il Santobono di Napoli.

(V.G.)

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