(14-08-2020) Il museo diocesano “Giovanni Tarantini”, che ha sede nella Chiesa di Santa Teresa, in Brindisi, ha riaperto le sue porte a fine luglio scorso con una importante mostra dal titolo “Quando il Piave mormorava”.
La mostra è un progetto dell’Arcidiocesi di Brindisi – Ostuni, in particolare di don Sergio Vergari, cappellano militare presso il locale Distaccamento Aeroportuale dell’Aeronautica Militare, attuato con la collaborazione della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “Annibale De Leo” di Brindisi.
Lungo il suo percorso i visitatori possono osservare, da vicino, tanti importanti reperti della Prima Guerra Mondiale.
“Questa mostra- spiega don Sergio Vergari- è un percorso che va secondo le varie epoche. Si inizia con una sezione simbolica, diciamo, dove viene rappresentata una trincea o quello che resta dopo una battaglia e poi dei simboli particolari: l’elmetto italiano, la bandiera italiana, le acque dei fiumi sacri alla patria, la terra di Trento, le rocce dei vari campi di battaglia e le pubblicazioni de La Domenica del Corriere con le copertine famose di Beltrame più significative che illustrano il momento. Quindi, nella prima sezione abbiamo l’inizio della guerra europea con l’attacco dell’Austria e l’inizio della guerra italiana. A seguire un percorso nei vari anni”.
“La figura femminile – prosegue don Sergio – è molto, molto presente, perché la Prima Guerra Mondiale, tra le altre cose, tra le cose positive che ha fatto, ha promosso molto l’emancipazione femminile. Quindi abbiamo la donna che ha un ruolo importante, che va sempre più affermandosi all’interno della società italiana ed europea. C’è la figura della portatrice carnica, una donna che aiutava i soldati nel rifornimento. Tra le altre una di queste donne morì per quest’impresa e le è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare. Poi c’è la donna operaio, poi c’è la figura classica, importantissima, della crocerossina, dell’infermiera, diciamo. E poi altre figure, altri manichini che rappresentano vari armi particolari. Le divise che vedete sono tutte riproduzioni, non sono originali. Il resto è quasi tutto originale, dove c’è la riproduzione viene specificato”.
Un settore della mostra è dedicato all’assistenza spirituale ed in particolare allo straordinario e prezioso contributo dei Cappellani militari, i quali durante l’atroce conflitto hanno dato testimonianza della loro fede cristiana e della loro carità eroica con lo stesso sacrificio della vita, divenendo per i soldati insostituibili punti di riferimento e di coesione.
Tutti gli oggetti assumono nella mostra una chiara funzione didattica, in quanto capaci, anche nella loro crudezza, di raccontare le pieghe dolorose di questa “inutile strage” e la follia della guerra, in ogni tempo. Il principio della mostra non è la guerra, ma è proprio che la guerra non si ripeta.
La mostra “Quando il Piave mormorava” sarà visitabile dal lunedì alla domenica, tranne il giovedì, giorno di chiusura, dalle 17.00 alle 22.00.