(24-12-2020) In tempi difficili come questi, segnati da marcati confini che sanciscono in maniera inderogabile distanze, divieti, abbandoni, solitudini, precarietà, indigenze, morti, e tanto altro ancora, pronunciare parole quali speranza, fiducia, coraggio, sembra quasi un vero e proprio paradosso.
Eppure siamo invitati in questo tempo santo di Natale ad entrare nel suo mistero, con un cuore semplice, nuovo e rinnovato grazie a quella luce nuova, diversa, che spazza via quell’ineluttabile senso di pessimismo che imbriglia la vita nelle tenebre delle nostre paure, dei nostri smarrimenti, dei nostri egoismi. Una luce che ci incoraggia a ricevere quella medicina presentataci dal nostro papa Francesco nel “Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2021” e nella “Lettera Apostolica Patris Corde” e ripresa con sollecitudine pastorale dal nostro amato Ordinario Militare per l’Italia Mons. Santo Marcianò nel suo “Messaggio per il Natale 2020”, chiamata “Cura”.
Una cura ritrovata nell’umiltà di Dio che ci raggiunge dal di dentro e ci parla, vincendo quelle sordità e cecità che ci impediscono di accogliere senza riserva alcuna, quel Bambino inerme, silenzioso, bisognoso di attenzioni, posto in una mangiatoia. Un Bimbo da amare, per imparare cosa significhi realmente prendersi cura dell’altro, sia esso vicino o lontano, amico o straniero, concittadino o forestiero. Davvero la cura è l’unica risposta ai drammi esistenziali e sociali che attanagliano l’esistenza. Praticandola possiamo creare ponti di vera e profonda solidarietà umana. Sì, colui che sa prendersi cura è colui che, attento al grido dell’indigente, è capace di amare con umanità vera.
Ed è per tale ragione che gli uomini e le donne del 21° Reggimento Artiglieria Terrestre “Trieste” di Foggia, con il loro comandante Colonnello Andrea Gallieni e il supporto e la guida del Cappellano Militare, hanno messo in atto, con profondo senso di partecipazione, una raccolta volontaria di generi di prima necessità, fatta in caserma. Un semplice gesto di umanità per essere accanto a tutti quei concittadini e non, che in modo particolare nell’attuale emergenza sanitaria, bussano alla porta della “Mensa dei poveri di san Pio da Pietrelcina-ONLUS” gestita dai Frati Minori Cappuccini della Provincia di Foggia, per chiedere un pasto caldo, un gesto di fraterna attenzione, in un Natale che nonostante tutto, non si lascia derubare della possibilità di testimoniare quella cura che diventa solidarietà concreta e amorevole.
La cura, allora, ci permette di alzare lo sguardo verso il Cielo, oltre noi stessi, al di là delle nostre indifferenze e paure, camminando sulla terra, lì dove diventa possibile riscoprire e incontrare gli altri che come noi, sentono in cuore il desiderio e il bisogno di essere semplicemente accolti e amati. Solo così, la Carità, il vero Natale, si propagherà di mano in mano, di cuore in cuore, in un crescendo che non avrà confini e barriere.
Buon Natale e fecondo Anno Nuovo.
P. Giuseppe Rubbio
Cappellano Militare
21° Rgt. A. Terrestre “Trieste” – Foggia