CANCELLARE IL NATALE – Messaggio dell’Arcivescovo per il Natale 2021

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Cari amici è Natale!

Si può cancellare il Natale? Lo si può eliminare dal nostro parlare, augurare, pensare…? Questa la Direttiva dell’Unione Europea, ritirata per il momento, ma che ci ha allarmato troppo poco. Non pronunciare le parole Natale, Bambino, Famiglia. E, questo, per essere inclusivi, si dice; per non escludere chi al Natale non crede, chi intenda stabilire autonomamente cosa significhi famiglia, chi al bambino non concede invece autonomia, non riconoscendone il primario diritto alla vita e alla famiglia.

Ma pensiamo davvero, per un attimo, a cancellare dal mondo il Natale.

Pensiamo a cancellarlo da tutte le Liturgie e tradizioni familiari, dalla Messa di Mezzanotte a cui andavamo da bambini dopo il cenone pieno di parenti e arricchito dalla tombola…

Pensiamo a cancellare il Natale dall’arte: a passare un colpo di spugna su tutte le Natività, le Icone della Sacra Famiglia, i Volti di Gesù Bambino che il pennello di grandi artisti ha immortalato, pensiamo a sfregiare tanti meravigliosi affreschi o a distruggere preziose sculture.

Pensiamo a cancellarlo silenziando sinfonie, opere teatrali, canti popolari che fanno la storia.

Pensiamo a cancellare il messaggio – questo sì, inclusivo veramente – di un Dio che si è fatto Uomo per tutti, che per tutti è nato e vissuto, per tutti ha patito ed è morto. Per tutti! Dai pastori, categoria di poveri e scartati del tempo; ai magi, sapienti umili e aperti al Mistero; a Erode, icona di quel potere al quale, paradossalmente, fa paura proprio il Bambino. Sì, perché Lui, dal primo vagito a Betlemme all’ultimo respiro sulla Croce, grida quanto preziosa sia la vita di ogni uomo. Sempre!

Forse, allora, questo Natale lo abbiamo già cancellato.

Forse, avvinti di consumismo, lo abbiamo svuotato a tal punto che non ci è difficile sostituirlo. Forse l’Europa ha deciso da tempo di rinunciare a se stessa e alle proprie radici cristiane, rinunciando a proteggere la vita più povera, più piccola, più fragile, più sofferente e nascondendone il diritto alla manipolazione dietro la logica dei diritti. Ciò che «in Europa oggi va sempre più smarrendosi è proprio l’idea del rispetto di ogni vita umana, a partire dalla consapevolezza della sua sacralità», ha scritto Papa Francesco nella Prefazione al Libro La vera Europa, di Benedetto XVI.

E nell’intervista sul volo da Atene a Roma (6 dicembre 2021), ha definito la decisione di cancellare il Natale «anacronismo», «laicità annacquata», paragonandola a quanto «tante dittature hanno cercato di fare» e chiedendo all’Europa di «prendere in mano gli ideali dei Padri fondatori, che erano ideali di unità, di grandezza, e stare attenta a non fare spazio alle colonizzazioni ideologiche».

Penso al Natale vissuto da voi militari. Penso a come il Presepe trovi accoglienza nelle Caserme, nelle Cappelle dei Presidi, negli Uffici dei Comandi. Penso alle Celebrazioni Eucaristiche che, in questi giorni di preparazione al Santo Natale, si susseguono, predisposte con cura. Penso alla Messa della Notte Santa che spesso ho avuto il dono di presiedere nelle Missioni di supporto alla pace, tra i militari lontani dalle loro famiglie e, talora, in presenza di rappresentanti di altre religioni, di certo non offesi ma grati del dono e della condivisione fraterna.

Grazie perché voi non avete svuotato il Natale ma, dietro le tradizioni, ne custodite il messaggio di Vita, difendendo la vita e la dignità di ogni persona, germe irrinunciabile di giustizia, amore e pace!

Sì. Non si include silenziando la parola, la storia o la natura di cose e persone. Non si accoglie rinunciando alle proprie radici o obbligando altri a farlo! Il seme dell’inclusione, dell’accoglienza, della fraternità è tutto in quel Bambino, in quella Famiglia, in quel Natale che vogliamo cancellare.

Fermiamoci, forse siamo in tempo! E Buon Natale di cuore.

Santo Marcianò

 

Proponiamo in calce il videomessaggio pubblicato sul canale YouTube dell’Ordinariato Militare