La vita consacrata: volto profetico di una Chiesa che va incontro al suo Signore

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(07-02-2022) Per volere di San Giovanni Paolo II, ormai da 25 anni il 2 febbraio si celebra la Giornata della Vita Consacrata, ricordando tutti gli uomini e le donne che nella Chiesa, professando i consigli evangelici immergono la loro vita nella preghiera dedicandola tutta al servizio del Signore. La vita consacrata, spesso vissuta nel nascondimento e lontano dai riflettori, è vera linfa di vita per la Chiesa e trae dal Vangelo la sua ragion d’essere: “Il fondamento evangelico della vita consacrata va cercato nel rapporto speciale che Gesù, nella sua esistenza terrena, stabilì con alcuni dei suoi discepoli, invitandoli non solo ad accogliere il Regno di Dio nella propria vita, ma a porre la propria esistenza a servizio di questa causa, lasciando tutto e imitando da vicino la sua forma di vita.” (San Giovanni Paolo II, es. ap. Vita Consecrata, 25/03/1996, n.14). Anche la nostra diocesi ha voluto vivere questo significativo momento ecclesiale con una familiare celebrazione liturgica celebrata mercoledì 2 febbraio a Santa Caterina a Magnanapoli, nostra chiesa principale, dal Vicario Generale Militare monsignor Sergio Siddi. La santa messa è stata concelebrata da alcuni cappellani militari in servizio a Roma ed appartenenti a famiglie religiose e dai superiori del seminario ed ha visto la presenza delle Serve dei Cuori Trafitti di Gesù e Maria e delle figlie della Regina del Rosario, due congregazioni che vivono la loro esperienza ecclesiale all’interno dell’Ordinariato; presenti anche gli allievi cappellani ed una nutrita rappresentanza del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. La liturgia ha avuto inizio nella cripta dove l’assemblea si è riunita per la tradizionale benedizione delle candele e proprio con i lumi accesi, in processione, ci si è recati in chiesa dove ha avuto luogo la celebrazione eucaristica. Andiamo incontro al Signore, – ha detto don Sergio – così abbiamo iniziato la nostra liturgia e così è iniziata la vita religiosa di ognuno di noi, che ci ha visti innamorare di Gesù perché i nostri genitori ci hanno presentati ed accompagnati in tutte le tappe fondamentali della nostra vita di fede: il Battesimo, i sacramenti, la preparazione alla professione, ed un genitore quando accompagna il proprio figlio verso l’inizio di una nuova vita, sia essa matrimoniale o di speciale consacrazione, vive ciò con sana trepidazione perché sa che qualcosa di importante sta avvenendo nella vita del figlio. È accaduto così anche nella Santa Famiglia di Nazareth quando Maria e Giuseppe hanno presentato il bambino al Tempio: hanno capito che il loro bimbo non era loro ma era del Signore. La presenza di Simeone ed Anna nella pericope evangelica proclamata durante la Messa ha dato poi occasione a don Sergio di tratteggiare, prendendo spunto da queste due figure, la vita del consacrato. Uno spunto individuato dal celebrante, che ci piace ricordare, è quello della vita secondo lo Spirito: Simeone ed Anna hanno saputo attendere il momento opportuno e sono stati ricompensati dall’incontro con il Messia perché sono sempre stati in ascolto dello Spirito nel quale hanno sempre posto fiducia e speranza nonostante le contingenze della vita, come la vecchiaia, l’infermità e l’umiltà di origine. Riscoprire la bellezza della vita consacrata è quindi valorizzare il volto profetico della Chiesa che nel mondo attende la venuta del Signore seguendo lo Spirito: una ricchezza di cui anche la nostra diocesi Ordinariato Militare è portatrice.

Christian Massaro