Libano – Incontro interreligioso col Nunzio Spiteri e benedizione campanile

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(09-07-2022) Dal 4 febbraio 2022 le donne e gli uomini della Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli” al comando del Gen. B. Massimiliano STECCA sono attestati nel sud del Libano, lungo la cosiddetta blue line, la linea di demarcazione tra Israele e la terra dei cedri, impegnati nel mantenimento della pace sotto l’egida delle Nazioni Unite.

La pace è minacciata in tanti modi, lo vediamo ovunque nel mondo, e con tali imprevedibili conseguenze da obbligarci tutti a procurarle solide basi. Costruire il dialogo, coscienti della diversità che unisce: è questa la sfida e la speranza, anche qui in Libano, un Paese di poco più di 6 milioni di abitanti attraversato da 18 credi tra musulmani sciiti, sunniti e alawiti; cristiani maroniti, melchiti, latini, armeni cattolici, greco-ortodossi e protestanti, insieme a ebrei, drusi, caldei, assiri, copti…

La “forza arcana” che “fin dall’antichità” accomuna le religioni, mette le diverse fedi religiose in grado di intercettare i bisogni più profondi del cuore umano e, di conseguenza, gli interrogativi più inquietanti (cf Nostra Aetate, Concilio Ecumenico Vaticano II): dalle religioni gli uomini attendono risposte ai grandi problemi dell’umanità, ma attendono risposte sinergiche e comunionali.

Da queste premesse e raccogliendo il forte invito contenuto nella Dichiarazione congiunta di Abu Dhabi di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar ad impegnarsi insieme per la giustizia e la pace riscoprendosi “fratelli tutti”, mercoledì 6 luglio, presso la base “Millevoi” in Shama, il Comando del Settore Ovest di UNIFIL ha inteso organizzare un incontro interreligioso che ha visto la partecipazione dei rappresentanti le massime autorità religiose regionali coinvolti in una “tavola rotonda” che ha messo a tema il ruolo di “ponte tra le diverse fedi” da sempre, nel corso della storia, rappresentato dalla madre di Gesù, Maria.

I lavori sono stati introdotti dalla prolusione del Nunzio Apostolico in Libano, Mons. Joseph SPITERI: «Voi caschi blu in missione di pace – peace-keepers ma anche peace-builders – potete insegnarci molto sul “camminare insieme”. Qualsiasi vostra missione, da quelle di routine a quelle più impegnative, ha bisogno della partecipazione responsabile di ciascuno. Tutti devono essere d’accordo e agire in sintonia per non rischiare il fallimento della missione. Ogni membro della squadra deve mettere a parte le sue “idee” per seguire i piani e realizzare l’obiettivo prescelto, concordato insieme. Essere costruttori di pace è un cammino al quale tutti siamo chiamati: in famiglia, negli istituti educativi, nelle nostre comunità d’appartenenza come pure tra le diverse tradizioni religiose qui presenti».

Ciascuno degli insigni relatori ha avuto modo di presentare ad un pubblico selezionato di responsabili militari e civili, nonché ad una rappresentanza di cappellani militari, delle Nazioni operanti sotto le insegne UNIFIL, l’impegno della sua comunità di appartenenza e la particolare prospettiva con la quale guardare a Maria e ai frutti di quel dialogo grazie al quale i libanesi hanno saputo costruire un unicum nella storia politica del Medio Oriente, da cui trarre ispirazione.

La proficua serata di incontri e confronti era stata preceduta, nel pomeriggio, dalla Solenne Benedizione del Campanile della Chiesa di “Maria Decor Carmeli e San Giovanni XIII”, «un’opera – come ha scritto Mons. Santo MARCIANÒ, Ordinario Militare per l’Italia nel suo indirizzo di saluto al Contingente – che segna un completamento, non solo architettonico ma, simbolico; che raggiunge la nostra sensibilità umana e la proietta in una peculiare dimensione spirituale… arriva al Cielo: vi giunge attraverso Maria, raffigurata nella sua sommità. È a Lei che chiediamo con fiducia il dono della pace. Lo chiediamo con la forza audace che viene da chi, come voi militari, opera instancabilmente perché la pace sia possibile. Che i rintocchi di questo Campanile la annuncino presto, gioiosamente e senza fine!».

Ogni campanile ci ricorda la nostra comunità d’origine, con la sua storia, le sue tradizioni e particolarità: questo campanile ricorderà alle donne e agli uomini della Brigata “Pozzuolo del Friuli” le innumerevoli attività promosse durante la missione “Leonte XXXI” per il bene e nel rispetto della dignità di ogni persona; sarà memoria capace di rinnovare il loro impegno, non solo come caschi blu, ma sempre come servitori e costruttori di pace.