(07-06-2023) «Cara Eccellenza, con grande gioia la ricordo in occasione dei settantacinque anni di vita sacerdotale, che festeggia insieme ai parrocchiani di Vilminore di Scalve, suo paese di origine, e ai tanti amici che l’hanno accompagnato durante la sua lunga e proficua esperienza pastorale ed episcopale…». E ancora: «Caro monsignor Gaetano, questa è una ricorrenza in cui la cosa più importante è ringraziare. Sì, ringraziare per i doni ricevuti dal Signore e dalle persone che le hanno voluto bene e a cui ha voluto bene; per le tante volte in cui ha sperimentato l’agire della Provvidenza nelle sue diverse forme: per quanti la hanno accompagnata e sostenuta con costanza; per quanto il Signore le concederà ancora nella sua bontà misericordiosa… ». La lettura del messaggio augurale inviato dal cardinale Matteo Maria Zuppi, ha accompagnato domenica scorsa – nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Pietro in cima ad una delle più belle località montane bergamasche l’inizio della Messa per il traguardo di servizio presbiterale di monsignor Gaetano Bonicelli, classe 1924, ordinato nel 1948, poi con diversi ruoli nella Chiesa italiana: segretario aggiunto alla Cei, direttore dell’ufficio nazionale delle Comunicazioni sociali e portavoce della Cei, vescovo di Albano (1977-81), Ordinario militare per l’Italia (1981-89), arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino (1990-2001).
Presieduta dal predecessore di Zuppi alla presidenza della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, la concelebrazione eucaristica ha visto la partecipazione, oltre che dello stesso monsignor Bonicelli, del cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, dell’Ordinario militare l’arcivescovo Santo Marcianò, insieme ad una ventina di sacerdoti. Nell’omelia Bassetti ha evocato i ricordi personali (per due volte – nel ’94 all’ingresso nella diocesi di Massa Marittima-Piombino, e nel ’99 in quella di Arezzo-Cortona-Sansepolcro – era stato l’amico Bonicelli a consegnargli il pastorale), manifestando poi tutta la sua riconoscenza verso il presule bergamasco (anche per tanti interventi coraggiosi), non dimenticando il significato della festa liturgica di domenica (la Santissima Trinità). In chiesa sono poi stati letti diversi messaggi fra i quali quelli dei cardinali Paolo Lojudice e Tarcisio Bertone, dei vescovi Francesco Beschi, Vincenzo Viva, Francesco Panfilo, Aldo Cavalli ed altri, mentre sul sagrato della parrocchiale si sono avvicendati i saluti delle numerose autorità civili e militari presenti. Nel pomeriggio, in chiesa, l’omaggio delle delegazioni dell’Associazione nazionale alpini della Valle di Scalve e di Arcore con un apprezzato concerto di cori.
Bonicelli oggi vive presso il Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano dove celebra regolarmente, pur frequentando ancora la sua valle. È uno dei pochi vescovi che oggi può vantarne incontri con i Pontefici a partire da Pio XII. Ieri ripercorrendo alla fine della celebrazione alcune tappe della sua vita, parlando a braccio non senza segni di emozione, ha rinnovato la sua gratitudine ai presenti, ma «innanzitutto al Signore per i tanti doni ricevuti». (Marco Roncalli, da Avvenire)