S. Ten. Inf. Vol. CRI Maria Cristina Luinetti: Servire e morire a Mogadiscio.

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(11-12-2023) Una solenne cerimonia militare e religiosa, alla presenza del nuovo ambasciatore d’Italia in Somalia S.E. Pier Mario Daccò Coppi, ha commemorato il trentesimo anniversario del sacrificio della S. Ten. Maria Cristina Luinetti, Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana uccisa il 9 dicembre 1993.

Il clima di grande tensione e il recente ricordo dei sette Caduti Italiani che avevano luttuosamente segnato l’operazione IBIS, lungo quel terribile anno 1993 prima della sua partenza, non avevano scoraggiato la determinazione di questa giovane Infermiera Volontaria, né intaccato il suo desiderio di servire gli ideali della Croce Rossa, anche a rischio della sua propria vita. Poco prima di lasciare l’Italia, semplice prudente consapevolezza o presentimento, Maria Cristina Luinetti mette per scritto determinate disposizioni in caso di morte. In questa lettera indirizzata ad una sua zia (probabilmente per non intristire i propri genitori o incrementare le loro inquietudini), lasciava trasparire una fortezza d’animo e una serenità non comune, specialmente in una giovane donna di ventiquattro anni, unita ad una Fede limpida in Cristo: “Cara zia, ti scrivo questa breve letterina prima di partire per la Somalia. L’argomento di cui tratterò riguarda alcune disposizioni, o meglio alcune mie ultime volontà, che vorrei rispettate nel caso di un mio ritorno “in bara”. Affido a te e al mitico Dui la responsabilità morale che queste mie disposizioni vengono rispettate rigorosamente e puntualmente anche se qualcuno potrà muovervi obiezioni o porvi ostacoli. Cominciamo… 1) Desidero essere sepolta nella tomba dove giacciono la nonna Sofia e la nonna Angela. 2) Desidero essere sepolta in alta uniforme di volontaria della Croce Rossa. 3) Desidero una cerimonia religiosa semplice, rigorosamente senza fiori (che i soldi vengano impegnati in messe di suffragio o opere di bene), se con canti evitare marce funebri e simili e preferire “Oh when the saints…” e simili. 4) Mi piacerebbe moltissimo che venisse cantata anche la canzone delle crocerossine “Rossa è la croce” durante la messa funebre. 5) Vorrei che le esequie venissero celebrate al mio paese, al limite di Milano, non a Roma. 6) Che la bara e gli arredi siano i più semplici possibile. 7) Allego foto che si potranno consegnare da pubblicare e da mettere sulla tomba. 8) Ultimo, ma più importante: ricordatevi della mia anima con messe di suffragio e preghiere. Cara zia e Dui, vi ringrazio moltissimo di tutto, saluto con affetto papà e mamma, il nonno, zia Sofi, tutti gli amici che lascio ringraziandoli per la loro pazienza e raccomandandoli a Dio. Per quanto riguarda le cose che “possiedo” le lascio al Dui che eventualmente provvederà a distribuirle a chi voglia. Ciao, ciao, M. Cristina – Cesate, 13-11-1993.

Tragicamente, l’ora del Sacrificio non tardò. Giunta a Mogadiscio il 20 novembre, dopo solo pochi giorni di servizio, la Morte fu puntuale mentre la Sorella Crocerossina cercava di impedire ad un uomo armato d’entrare nel Poliambulatorio “Italia” per preservare a qualsiasi costo la vita dei ricoverati, come lo ricorda la motivazione del conferimento dell’Ordine Militare d’Italia il 2 novembre 2000:

“Giovane Infermiera Volontaria assimilata al rango militare di Sottotenente, impiegata in Somalia nell’ambito dell’operazione IBIS2, nonostante oggettive difficoltà ambientali caratterizzate da condizioni di pericolo, offriva con generosità e abnegazione la propria opera dimostrando grande perizia, elevata capacità organizzativa ed alta dedizione per portare sollievo morale e fisico ai militari italiani e alla martoriata popolazione somala. Durante il diuturno impegno altamente umanitario, per evitare che un cittadino somalo, penetrato armato nel poliambulatorio, potesse colpire vittime innocenti, conscia del pericolo cui andava incontro e cercando di distrarne l’attenzione, volontariamente si offriva quale ostaggio, ma veniva freddamente uccisa dalla furia omicida del somalo. Altissimo esempio di dedizione e professionalità per un ideale di pace e di solidarietà umana. La sua opera e il suo sacrificio hanno riscosso il più profondo apprezzamento da parte dei contingenti alleati e della popolazione somale e hanno contribuito in maniera determinante a elevare il prestigio delle Forze Armate Italiane e della Croce Rossa. Mogadiscio 20 Novembre 1993 – 9 Dicembre 1993”.

La celebrazione della Santa Messa a conclusione di questo giorno anniversario, ha consentito a tutta la comunità militare cattolica di rispettare l’esplicita richiesta di suffragi di Maria Cristina Luinetti, ma è stato anche l’occasione di una toccante meditazione sull’esempio di fedeltà della prima donna italiana caduta in missione militare di pace all’estero, fedeltà alle promesse a Cristo nel battesimo, fedeltà agli ideali della Croce Rossa, fedeltà del suo giuramento al Tricolore.