Prima visita dell’Ordinario Militare ad Olbia

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(24-01-2025) Aspettavamo l’Ordinario Militare per la celebrazione, sul piazzale della Chiesa parrocchiale di “Nostra Signora della Salette”, e un graduato mi dice: Chi cosa bedda!”, espressione spontanea gallurese che significa: “Che cosa bella!”. Si, veramente in tutti questa prima e straordinaria visita di Mons. Santo Marcianò ha suscitato la gioiosa e entusiastica partecipazione, con il piacere di ritrovarsi per una “bella” circostanza.

Accolto nel pomeriggio di lunedì 20 gennaio u.s. da Don Valer Cabula e Padre Marius Minut, che hanno organizzato la visita, insieme all’Ammiraglio Enrico Pacioni, Comandante di Presidio, e ai Comandanti territoriali, l’arcivescovo è arrivato ad Olbia per la sua visita pastorale.

La mattina successiva ha incontrato il personale della Direzione Marittima, con il Comandante, il CV Gianluca D’Agostino; qui ha avuto modo di benedire una statua di Santa Barbara, patrona della Marina Militare.

Il momento più solenne è stato la celebrazione eucaristica interforze, alla presenza dei cappellani militari e collaboratori, delle massime autorità civili e militari: il rappresentante della Regione Sardegna, il sindaco di Olbia, il Prefetto di Sassari e di Nuoro, i vertici delle Forze Armate dell’Isola e il Vescovo di Tempio Ampurias, Mons. Roberto Fornacciari, che ha rivolto il suo saluto iniziale, così come ha voluto fare il parroco, don Gianni Sini.

Nella sua riflessione l’Ordinario Militare, riferendosi all’attuale Giubileo indetto da Papa Francesco, ha sottolineato l’importanza della virtù della Speranza, soprattutto per chi, come i militari, opera per la sicurezza e per la pace: “Occorre saper cogliere la profondità e il cammino che richiede la Speranza: una profondità che porta al cuore… Dio non dimentica il vostro lavoro, che dobbiamo intendere come servizio che porta alla Speranza … Dio non dimentica la vostra dedizione, Dio non dimentica il rischio cui andate incontro operando spesso in circostanze molto difficili, fino al dono della vita… E il primo segno di questa Speranza – ci ricorda Papa Francesco – è la pace; il mondo vuole oggi che la Speranza si concretizzi nella pace e voi siete operatori di pace”.

A questa profondità si unisce il cammino, il Pellegrinaggio, che il Giubileo rappresenta, uniti come Corpo, realtà che esprime bene l’affiatamento e la fratellanza che caratterizza il mondo militare. “Non dobbiamo fermarci nel cammino; non dobbiamo fermare il cammino, – ha continuato Mons. Santo – perché se ci fermiamo nel cammino o fermiamo il cammino, noi abbiamo bloccato la Speranza”.

L’Ammiraglio Pacioni, infine, a nome di tutti, ha voluto ringraziare l’Arcivescovo per il supporto spirituale e l’incoraggiamento a custodire l’importanza del nostro servizio con le stellette; dopo aver fatto dono di un bronzetto nuragico raffigurante il Capo Tribù, ha, quindi, colto l’occasione per invitarlo ancora una volta, per un momento giubilare che coinvolga tutta l’Isola. Così l’Ordinario Militare sarà ancora tra noi: “Chi cosa bedda!”.