Il Tempio Ossario di Udine: una Memoria Incisa nella Pietra

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

(06-10-2025) In una cornice di raccoglimento e solennità, venerdì 3 ottobre 2025, la città di Udine ha celebrato il Centenario della posa della prima pietra del Tempio Ossario, monumento-simbolo della memoria collettiva e sacrario delle spoglie di oltre 21.000 caduti della Grande Guerra e non solo.

La celebrazione eucaristica, svoltasi nel cuore del capoluogo friulano, è stata presieduta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi, emerito di Trieste, e concelebrata dai Cappellani militari della 4ª Zona Pastorale Friuli Venezia Giulia, alla presenza delle autorità civili e militari, di rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’arma e di numerosi fedeli.

Nel corso della cerimonia è emersa con forza l’identità profonda del Tempio Ossario, non soltanto come monumento o opera architettonica, ma come luogo sacro custode di sacrifici umani che hanno segnato indelebilmente la storia del nostro Paese.

Particolarmente significative le parole dell’omelia: «in questo sacrario riposano vite, volti, storie: una parte del tributo di oltre 650.000 soldati italiani caduti nel primo conflitto mondiale. È nostro dovere non dimenticare ma anche chiederci cosa stiamo facendo oggi per onorare quel sacrificio, affinché non sia stato vano».

Il Centenario ricade in un momento storico segnato da tensioni globali e da un clima internazionale di crescente instabilità. «Ci troviamo davanti a un mondo che sembra aver smarrito le lezioni del Novecento»: è stato il monito condiviso nel corso della commemorazione. Con oltre cinquanta conflitti attualmente attivi nel mondo, dall’Ucraina al Medio Oriente, la pace torna ad apparire minacciata, fragile, non garantita. Di fronte a istituzioni internazionali spesso impotenti e a una rinnovata logica della forza, il Tempio Ossario diventa un simbolo ancora più eloquente: la pace non si eredita, si costruisce, giorno per giorno.

Il cuore della riflessione si è infine orientato su un concetto fondamentale: la memoria non è un esercizio del passato, ma un impegno nel presente. Il ricordo dei caduti – è stato ribadito anche nelle allocuzioni delle autorità presenti – non può limitarsi a un gesto rituale, ma deve tradursi in una scelta consapevole, in una responsabilità civica e politica nel senso più alto del termine.

A cento anni dalla posa della prima pietra, il Tempio Ossario di Udine continua a parlare con voce potente alle coscienze di oggi: il sacrificio di migliaia di giovani vite chiama ciascuno a un rinnovato impegno per la pace, unica via per rendere onore a quei nomi scolpiti nella pietra e nel cuore della nostra Nazione.