Donna e Militare: due anime una missione

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A diciotto anni dall’ingresso delle donne nelle Forze Armate Italiane, la sez. P.A.S.F.A. di Milano, in collaborazione con U.N.U.C.I. e Federazione di Milano dell’Istituto del Nastro Azzurro, il giorno 7 marzo ha organizzato presso Palazzo Cusani, sede del Circolo Unificato, un Convegno sul ruolo della donna-militare. “Un ruolo che oggi è assolutamente paritetico rispetto a quello degli uomini – ha precisato il Gen. Michele Cittadella, Comandante Esercito Lombardia – tanto che andrebbe riconosciuto alle Forze Armate il merito di aver dato un contributo significativo allo sviluppo di una reale politica di genere”.
In molti scenari di guerra, infatti, le donne sono state attive in compiti tradizionalmente femminili come quelli dell’assistenza medica e spirituale, in particolare curando i feriti come la Croce Rossa o sostenendo i militari in difficoltà come P.A.S.F.A., Associazione nata a Roma nel 1915 col patrocinio della regina Elena di Savoia – come ha ricordato la Pres. Nazionale Raffaella Liberi Carpitelli – e con l’impegno delle sue Dame di Corte nella creazione di varie sedi provinciali. “Ma da venti anni – ha precisato il Gen. Giorgio Battisti, già Comandante NRDC-ITA che ha coordinato l’incontro– le donne operano senza distinzione di ruolo rispetto agli uomini, anche in situazioni di forte pressione e oggi costituiscono il 6,3% dell’organico complessivo”.
Certo, dalle mitiche Amazzoni a Matilde di Canossa, non mancano figure di guerriere nella leggenda e nella storia. Ma anche in tempi vicini a noi – ha fatto presente Giovanni Cerino Badone, Docente di Storia Moderna all’Università di Vercelli e di Storia Militare alla Scuola di Applicazione di Torino – compaiono coraggiose combattenti come le donne-pilota impiegate nell’esercito russo durante la seconda guerra mondiale, o il primo reparto di donne “da prima linea” introdotto nell’esercito israeliano negli anni ’90. “Oggi il processo di piena integrazione è ancora in fieri – afferma Badone – ma ormai il raggiungimento della parità di genere può considerarsi scontato”. E a questo obiettivo di parità le Forze Armate hanno dato sicuramente un importante contributo, come si rileva dalla testimonianza diretta portata da tre giovani esponenti della “categoria” donna e militare.
La prima è quella del Ten. Col. Maria Rosaria Rizzo, medico per tradizione familiare e medico militare per vocazione, che ha maturato esperienze in missioni di pace, negli ospedali militari in Afghanistan come in quelli italiani. “Sempre cercando di conciliare famiglia e lavoro – precisa – perché è importante sentirsi uguale e diversa rispetto alle altre donne”.
E’ poi la volta del Magg. Marta Galbiati, del Comando Militare Esercito Lombardia: artigliere, due lauree, per tre volte operativa in Afghanistan. “Le Forze Armate di oggi – afferma – rivestono spesso un ruolo di interposizione più che di combattimento, aprendo corridoi di dialogo fra paesi destabilizzati da guerre. E questa situazione può essere particolarmente premiante per la donna, il cui naturale approccio emozionale viene ormai riconosciuto come una specificità di genere anche a livello di neuroscienze”.
Infine, il Capitano della G.di F. Soviana Inghilterra, due lauree e C.te di Corso all’Accademia di Bergamo, fortemente motivata in questa scelta dal desiderio di sostenere il valore del Diritto e promuovere il bene sociale. “Il confronto con i colleghi maschi – sostiene – è stimolante e porta a una sana competizione. Avere dei requisiti e delle sensibilità diverse non sminuisce infatti la capacità professionale, e può anzi rappresentare un valore aggiunto”.
A conclusione, la Presidente della sez. di Milano, Marinella Boverio Navarrini, ha consegnato ai relatori una targa a ricordo dell’evento e al coordinatore del convegno, Gen. Giorgio Battisti, il CREST di P.A.S.F.A. Milano.