(14-09-2018) Dall’11 al 15 giugno ad Assisi si è svolto il corso annuale di aggiornamento pastorale per i sacerdoti Cappellani militari d’Italia sull’annuncio del Vangelo ai giovani militari. La nostra associazione ha avuto l’onore ed il piacere di essere stata invitata a partecipare. Dieci Socie guidate dalla nostra Presidente hanno partecipato insieme ai Cappellani a questo “momento di grazia” come precisa l’ordinario militare Monsignor Santo Marcianò: “i cui frutti si potranno riversare sulla nostra Chiesa nella misura che il Signore consentirà”.
Una Chiesa ricca ed unica, l’ordinariato è la più giovane diocesi d’Italia. “Guardiamo i nostri giovani per stabilire una comunione autentica per farci evangelizzare ed evangelizzare”. L’ordinario invita a mantenere lo sguardo sui giovani di individuazione, di sfide e di strade percorribili per i giovani militari, per arrivare a proposte e novità concrete, per rispondere ai loro bisogni, attese, motivazioni del servizio, cammino educativo, vocazioni all’insegna dei valori Cristiani. Su questo importante tema dell’annuncio del Vangelo ai giovani, gli interessanti e profondi contributi dei relatori ospiti del convegno. Monsignor Sigismondi Vescovo di Foligno ed Assistente Ecclesiastico Generale dell’azione cattolica ci invita a riflettere sulle difficoltà della sfida educativa, stretto il nesso tra educare e generare; educare è essere ciò che si vuole trasmettere, unica autorità ammessa è quella della testimonianza, unico approccio possibile è quello di stare al fianco. Siate educatori non animatori nè rianimatori.
“Accendete un fuoco, non riempite un secchio, correggete senza avvilire, educate formando personalità solide capaci di vegliare sulle proprie fragilità e saper disciplinare la propria libertà; prevenire più che preservare, aiutare a crescere, accogliere, ascoltare, discernere senza assecondare, coniugare semplicità e prudenza, indicare la via condividendo la meta, educare ad aspirare non ad ambire, ad attendere non a pretendere, a sognare non ad illudersi, saper dire di no con mite fortezza”.
Infine l’invito ai Cappellani ad intercettare e decodificare le domande dei giovani militari stando in mezzo a loro, ed a loro donare tempo ed attendere il tempo di ciascuno. Aiutarli a fare squadra, dare fiducia, solidarietà, speranza, “siate entusiasti, portate a largo la pastorale giovanile, siate sulla porta per incrociare gli sguardi, trovatevi ai crocicchi per portare il Vangelo con dolcezza e rispetto”.
Il martedí ha presieduto l’eucarestia Monsignor Gaetano Bonicelli Arcivescovo emerito di Siena che ci ha regalato splendide parole piene di entusiasmo e positività in occasione dei suoi 70 anni di sacerdozio.
Molto interessante il contributo del Professore Piercarlo Valtorta direttore agenzia di informazione europea, coadiuvato dalla Dot.ssa Maria Clotilde Lombardi Satriani, funzionaria del Parlamento europeo. Il Professore ci fornisce un quadro motivazionale utile al giovane militare che oggi si trova ad agire in un contesto più ampio, più internazionale. Addestramento, formazione, un processo educativo che insegna a distinguere “ciò che è di Dio e ciò che è di Cesare”, che porti a riflettere il giovane individuo su questo profondo tema. Invita ad affrontare con rinnovata professionalità sfide e innovazioni del futuro.
Nella giornata successiva, l’intervento del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, “un uomo del Sud che dà speranza che conosce i mali del mondo, massimo esperto della criminalità organizzata a livello mondiale, un uomo che non fa parole, ma si fa parola”, dice Monsignor Marcianò, “abbiamo di fronte un profeta ed i profeti come ci ricorda il Papa, puzzano di croce”.
Il Procuratore si rivolge subito ai Cappellani “per me siete importanti a prescindere che uno creda o non creda, il militare vive grandi emozioni e grandi stress deve imparare ad addomesticare la paura, voi al loro fianco fatevi termoregolatori per supportare ed aiutare, capire il loro stato d’animo; parlate con loro, abbiate tempo per gli ultimi risolvete i loro drammi”.
“Davanti al caffè del mattino, io guardo negli occhi dei miei magistrati per leggere se hanno problemi, spesso familiari. Per me prima del lavoro viene l’uomo. Voglio al mio fianco pulizia, trasparenza, coerenza, non state con me per essere promossi, se siete zingari e faccendieri tenetevi alla larga, se volete lavorare state con me e ricordatevi che si è magistrati 24 ore su 24 e che la credibilità passa attraverso la coerenza di vita; un serio comportamento è frutto di un’intera vita. La gente non sa con chi parlare perchè non ci vede seri, ci vede pagliacci. Dobbiamo ascoltare tutti non solo i potenti, dedicare più tempo ai figli di un Dio minore, mi colpiscono soprattutto le sofferenze dei poveri, quelle non fanno rumore.”
Altra giornata ha visto la partecipazione del Colonello Domenico D’Ortenzi e dell’Ammiraglio Lucio Paradisi ci hanno raccontato le loro personali esperienze del servizio militare quale coinvolgimento umano e cristiano per vivere valori e principi della fede tra i giovani militari. “la fede può incidere nella nostra vita militare”, dice il Colonello, nell’esperienza di soldato
cristiano che può essere strumento di Dio per fare apostolato. Sottolinea l’attenzione alla famiglia primo dei valori e alla cordialità nelle relazioni sul lavoro, soprattutto nel rapporto gerarchico.
L’Ammiraglio ci parla della nave come una grande famiglia, dove ci sono rapporti e diritti da gestire, doveri da assolvere e sacrifici da sopportare. “La fede mi ha aiutato a gestire il personale alle mie dipendenze, ad ascoltare i miei uomini per risolvere i loro problemi. Un giorno dopo l’altro la forza data dalla fede e la fede rinforzata dalle esperienze di lavoro”.
Con la partecipazione del noto artista Pippo Franco, di cui Monsignor Marcianò esalta la cultura e la ricchezza interiore si concludono gli interventi dei relatori. Profondi momenti di meditazione e preghiere in basilica completano il ricco patrimonio di testimonianze offerte dai relatori.
Molto interessanti le omelie mattutine di Padre Francesco Piloni, da 40 anni al servizio orientamento giovani alla Porziuncola in Assisi. Nelle sue omelie passaggi importanti, messaggi e riflessioni profonde spunti interessanti. Da lui l’invito ai Cappellani ad accogliere i giovani militari a stare in mezzo a loro a fare presenza con straordinaria semplicità. “La gioia di un sacerdote è accompagnare i giovani a porsi le domande giuste, per arrivare a risposte vere. Gesù arriva dentro a un fallimento, i giovani vi cercheranno nei momenti in cui la vita li provoca li mette alla prova li inquieta. Quando hanno la vita in tasca sono pieni e poco disponibili. Lasciateli inquieti cercheranno certezze e voi li ad intercettarli sulla strada di Gesù”.
Nelle ore pomeridiane, il PASFA, unica aggregazione laicale dell’ordinariato partecipa con due rappresentanti a ciascun gruppo di lavoro. Lavori di gruppo “sede privilegiata per arrivare a proposte concrete realizzabili e subito operative”. Importante ascoltare, collaborare e confrontarsi con i “nostri” Cappellani, leva portante della spiritualità militare.
Tanti gli spunti e le proposte riassunte e raccontate nella mattinata di chiusura del corso.
L’invito al PASFA ad intervenire e a prendere parte attiva al convegno è stato un grande regalo, un dono prezioso per il quale non finiremo mai di ringraziare l’ordinario militare Monsignor Marcianò e il Vicario Generale Monsignor Angelo Frigerio che si è fatto interprete del nostro sentito desiderio a partecipare.
In conclusione condividiamo con voi le nostre riflessioni:
Raffaella
Formativo, comunicativo, gioioso, emozionante: quanti aggettivi per definire l’esperienza della partecipazione di noi Soci PASFA al Convegno di Assisi dei Cappellani Militari !
Innanzi tutto, la conferma e la concretezza dell’appartenenza alla Chiesa Ordinariato Militare: “Signore, la Tua Chiesa in cammino…..” nelle solenni concelebrazioni eucaristiche c’eravamo anche noi….Poter ampliare il proprio orizzonte spirituale e culturale con le interessanti conferenze di illustri Relatori…..Sentire raccontare, dalla viva voce di una personalità del nostro tempo, il Procuratore Gratteri, le sue esperienze professionali…..
Ma il Convegno di Assisi per noi del PASFA non è stato solo un momento di crescita: ci ha offerto l’occasione di incontrare e conoscere molti Cappellani, sia in sereni momenti conviviali sia per dibattere questioni riguardanti la nostra associazione. In una parola, ci ha permesso di incontrarci e comunicare con i Cappellani, cosa che non sempre si può realizzare. Quando si riesce a “comunicare” c’è “sinergia”, poi tutto è più semplice e il nostro servizio alla Famiglia Militare diventa realmente efficace.
Un grazie a Sua Eccellenza Monsignor Marcianò e a Monsignor Frigerio, che hanno reso possibile questa costruttiva esperienza. L’auspicio che possa ripetersi!
Maria Luisa
In proposito posso dire che i 4 giorni ad Assisi sono stati occasione di arricchimento personale sotto varie prospettive : – spiritualità – grazie ai momenti di meditazione individuale e riflessioni collettive stimolate sia dalle relazioni e dalle testimonianzedi alto profilo sia dai momenti di preghiera comunitaria partecipata arricchite da omelie molto incisive, calate nella realtà quotidiana e del nostro tempo. – culturale e sociale per il quadro definito rispetto al contesto europeo – emozionale-affettivo: per aver condiviso serenamente e gioiosamente tale esperienza con altre Socie del PASFA,( belle Persone- si usa dire oggi) tra cui ho colto piacevolmente affinità per vedute e sensibilità e per aver scambiato simpaticamente e cordialmente opinioni o semplici
esperienze con alcuni Cappellani , cogliendo l’opportunità per il PASFA di poter essere di concreto aiuto per le necessità di questi ultimi . Infine la conferma dell’ eccellente guida e orientamento magistralmente espressi da S. E.R. Mons. Marcianò e da Mons. Frigerio.
Elena
Riprendo le parole che SER mons Santo Marcianò ha rivolto ai Cappellani riuniti nell’aula e quindi anche a noi, piccola rappresentanza del PASFA, come saluto di inizio della settimana di aggiornamento pastorale sull’annuncio del Vangelo ai giovani militari : “questo è un momento insostituibile, un momento di comunione e di condivisione, un momento di gioia. ……” Rileggendo questi appunti mi accorgo di come questo invito si sia concretizzato nei giorni che sono seguiti sia nell’ascoltare le catechesi e le testimonianze ma soprattutto nella partecipazione ai lavori di gruppo. Non avevo mai considerato che la scelta del mondo militare potesse essere anche una scelta vocazionale, a cui i giovani sono chiamati a rispondere, a considerarla un bene comune, un servizio reso allo stato e ai suoi cittadini, e non solo una opportunità di lavoro. Con questo sguardo nuovo sul mondo militare il richiamo costante ad educare ed ad essere educatori credibili, capaci di accogliere e di saper ascoltare mi ha riconfermato e anche ricordato che il ruolo di noi adulti è quello di essere testimoni della Verità e del Bene, anche in questo contesto. Abbiamo potuto partecipare ai lavori di gruppo con possibilità di parola, ascoltare le varie problematiche che ogni cappellano ha nel proprio ambiente, questo mi ha aiutata a comprendere di più le svariate realtà dell’ambito militare ben differenti da quelle di una parrocchia o dell’ambiente di lavoro a cui sono abituata, e devo riconoscere che ora sono più affezionata alla caserma e mi sento in amicizia con le “Signore del PASFA” che hanno condiviso e vissuto con me questa settimana di spiritualità ad Assisi.
Cristina
Nei giorni trascorsi al convegno di Assisi, ho avuto l’occasione di comunicare con alcuni Cappellani che incontravo nei corridoi della “Domus Pacis”. Ascoltandoli, ho capito il loro bisogno di sentirsi amati e compresi. È stata un’occasione unica per scambiarsi esperienze ed approfondire il discorso su vari temi.
Mi si è chiarito il ruolo delicato del PASFA e cioè quello di dare la propria disponibilità al cappellano, aiutati dall’azione concreta della preghiera, secondo la logica dell’”essere” piuttosto che del “fare”.
La Madonna ci ha lasciato un esempio prezioso. Lei ,nel vangelo, è intervenuta raramente, con la parola, ma ha seguito Suo Figlio ovunque, accompagnandolo fino alla croce.
Quando si condivide il desiderio di portare Gesù a tutti, ci si sente fratelli. Questo è stato il clima respirato ad Assisi.
Mariapia
Sono grata alle circostanze che mi hanno permesso di partecipare al Corso di Aggiornamento Pastorale di Assisi, così ricco di spunti e di sollecitazioni per la comprensione della delicata missione evangelica dei sacerdoti Cappellani militari, tra i giovani delle caserme.
Io credo che la posizione del PASFA si sia ulteriormente chiarita nelle nostre coscienze, come sostegno morale, spirituale e, se necessario, materiale, alle necessità del compito del cappellano. Egli è chiamato, infatti, a costruire momenti di comunione ove portare Gesù con la sua testimonianza di fede e di vita, con la certezza che, anche per una sola persona, vale la pena di “esserci”, secondo la logica evangelica.
Ebbene, anche il PASFA è chiamato a testimoniare, con la presenza e le disponibilità individuali, la propria scelta di fede, in una rete di solidarietà, per il trionfo del bene comune.
Francesca
Aver partecipato al convegno dei Cappellani militari ed ai loro incontri mi ha consentito di comprendere meglio le problematiche del loro cammino di evangelizzazione in un ambiente non sempre favorevole. Conoscere significa poter collaborare meglio anche con il PASFA.
Mariagiovanna
Emozionante, intima e profonda la celebrazione del mattino, solare e gioiosa l’ospitalità dei francescani. Interessanti e stimolanti gli incontri della mattinata, ricchi di spunti e riflessioni. Preziosa l’armonia che si è creata tra noi ed il piacere di stare insieme condividendo questa magnifica esperienza. Straordinaria l’opportunità di partecipare intervenire e contribuire ai gruppi di lavoro.
Ai Cappellani il nostro grazie per l’accoglienza, l’ascolto, il dialogo e lo scambio; l’augurio di esserci, di trovarsi ai crocicchi, di intercettare le domande dei nostri giovani militari e delle loro straordinarie famiglie, l’augurio di fare rete, di parlare, di incontrare i comandanti, di collaborare con il PASFA ed insieme provare ad essere sempre più testimoni credibili per la più giovane diocesi d’Italia.
Irene
Mi è piaciuta la grande ed interessante varietà degli interventi delle testimonianze e degli argomenti. Credo che come associazione potremmo collaborare attivamente nelle caserme in supporto dei Cappellani nell’approcciare i giovani militari.
Maria Luce
Dall’11 al 15 giugno ho avuto modo di partecipare per la prima volta come membro del PASFA (nonostante sia una veterana dell’associazione) al convegno annuale organizzato dall’ordinariato militare ad Assisi. È stata un’esperienza straordinaria che ha ravvivato in me il desiderio, e spero anche la capacità di essere più operativa, di avere ancora entusiasmo per portare avanti i programmi associativi secondo le direttive, i suggerimenti, i confronti di opinioni verificatisi in quei giorni. Il mio entusiasmo è stato determinato dal contatto con “colleghe” del PASFA più giovani e di conseguenza anche più vivaci ed attive, dalle testimonianze interessanti ed importanti dei conferenzieri intervenuti, dal confronto con i Cappellani specialmente quelli che definirei “d’avanguardia”, dalla cordialità paterna del nostro ordinario e dalla più severa, ma ugualmente amorevole linea-guida tracciata da Monsignor Frigerio: il tutto nell’atmosfera mistica di Assisi. A tutti, a cominciare da San Francesco, un ringraziamento affettuoso.