“La potenza di Dio si manifesta in una debolezza estrema”

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(16-04-2022) “La Croce è già resurrezione perché è il legno della Croce lo strumento attraverso il quale l’umanità di Gesù, che tocca la morte assumendola e vincendola, ci salva. Cristo patì per noi, lasciandoci un grande esempio”. Così l’ordinario militare Santo Marcianò nell’omelia durante la celebrazione della Passione del Signore, ieri sera nella chiesa di santa Caterina a Magnanapoli in Roma.

“E’ una potenza, quella di Dio, – ha precisato il presule – che si manifesta in una debolezza estrema. Gesù è in agonia per la nostra agonia, e noi siamo in agonia perché ancora facciamo fatica ad accogliere Lui come nostro Salvatore”. “Bisogna tornare al giardino dell’Eden – ha aggiunto Marcianò – dove tutto era in equilibrio, dove l’amore trionfava. Gesù ci torna in quel giardino, dove verrà consumato il tradimento. Torna in quel giardino perché va recuperato quel progetto originario, il progetto della salvezza, va recuperato il Paradiso. Gesù si presenta come l’amen di Dio”.

Il vescovo castrense ha poi concluso: “c’è un sottofondo che attraversa l’umanità di ciascuno di noi. È il voler fare a tutti i costi giustizia attraverso non un’umanità redenta, sana, ma un’umanità che fa prevalere la violenza, la superbia e tutto ciò che in noi, dovremmo poter dire onestamente, non è pienamente umano. Ecco allora l’amen. Io vengo, io mi offro, io accetto di dare la vita, quella vita che tu mi chiedi per la salvezza di tutti. Kierkegaard dice una cosa semplice: quando nell’amore non si lotta più, l’amore finisce”.