GMG – Tiriamo le somme

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(08-08-2023) Brillare, ascoltare, non aver paura (no tengas miedo). Sono queste le parole del messaggio che papa Francesco ha lasciato agli oltre 1 milione e mezzo di giovani riuniti a Parque Tejo a Lisbona per la 38^ Giornata mondiale della Gioventù.

Brillare: dal volto trasfigurato di Gesù portare la luce attorno a noi nelle sfide che la vita ci pone difronte e affrontare l’oscurità che spesso avvolge i giovani. Ma questa luce è in noi se impariamo ad amare come Gesù.

Ascoltare: ascoltare Gesù nelle parole del Vangelo e nel nostro cuore è il vero segreto della vita cristiana; è il cammino dell’amore.

Non temere (no tengas miedo): è l’esortazione ripetuta più e più volte da papa Francesco ai giovani. Non lasciarsi vincere dalle difficoltà e non soccombere sotto il peso delle situazioni difficili che a volte i giovani vivono, in una società che non li protegge e non dà loro delle opportunità. Invece “a voi giovani che siete il presente e il futuro, che lottate per cambiare il mondo e renderlo più giusto, Gesù dice: «non temete».”

Sono le parole che risuonano nei cuori dei militari italiani che la nostra diocesi Ordinariato Militare ha portato a Lisbona, insieme agli allievi della Scuola Militare Teuliè di Milano e ai seminaristi del seminario Scuola Allievi Cappellani.

Per molti di loro questa è stata la prima esperienza. Qualcuno invece era veterano. Ma a tutti la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona ha lasciato, nonostante la fatica dei continui e lunghi spostamenti con i mezzi e a piedi per partecipare alla veglia e alla s. Messa, una meraviglia e un entusiasmo nel vedere i giovani di ogni parte del mondo di diverse culture, esprimere la stessa fede in Gesù Cristo e nell’incontrare con gioia il suo vicario in terra, papa Francesco. Una meraviglia che si esprime (come diversi di loro hanno espresso) ad esempio, soprattutto nel “silenzio assordante” al momento della adorazione del Santissimo Sacramento: una moltitudine di giovani inchinati verso Gesù Eucaristia nonostante i probabili e diversi cammini di fede, testimonianza di una presenza riconosciuta da tutti.

È questa la trasformazione che hanno vissuto i nostri militari passati da essere turisti a diventare dei pellegrini scoprendo una presenza. Un piccolo segno di quanto tutti hanno potuto vivere e portare da Lisbona nel cuore e che porterà i suoi frutti.

E tutti con un pensiero rivolto al prossimo incontro di giovani e a chiedere a quando altre iniziative del genere…

Don Mauro Medaglini