“Stabilire un equilibrio tra rivoluzioni, promesse e rischi delle nuove tecnologie”

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(23-01-2023) Venerdì 19 gennaio, presso la Domus Mariae a Roma, il P.A.S.F.A. ha partecipato al Seminario “Intelligenza Artificiale e Pace”, organizzato dalla Azione Cattolica Italiana (ACI), dall’Istituto Giuseppe Toniolo e dalla Pontificia Universitá Lateranense (PUL) a seguito del tradizionale  Messaggio del Santo Padre in occasione della LVII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024).

Giuseppe Notarstefano, Presidente nazionale dell’ACI, nel suo saluto iniziale ha invitato tutti a riflettere sul tema, partendo dal messaggio di Papa Francesco. Ha sottolineato l’importanza di preservare la convivenza pacifica tra i popoli e le nazioni attraverso tessiture di fraternità, ripensamento delle istituzioni e delle architetture della pace per connetterci in profondità nelle sfide di questo tempo.

Il messaggio introduttivo, affidato al Prof. Sandro Calvani, Presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Giuseppe Toniolo, ha evidenziato come l’uso responsabile delle AI può contribuire alla costruzione della pace in diversi modi, a patto che il loro impiego sia guidato da principi etici e umanitari, per evitare potenziali rischi e abusi.

A seguire gli  interventi, moderati da Claudia D’Antoni, coordinatrice del Centro studi di Azione Cattolica e consigliere Nazionale Acr.

Don Christian Barone, teologo del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, si è soffermato sulle implicazioni etiche e educative della diffusione dell’Intelligenza Artificiale (AI). Le AI sono molto pervasive, influenzano tutto lo scibile e operano sulle informazioni per cui sono presenti in ogni ambito di applicazione umana. Sarà quindi necessario sviluppare algoritmi capaci di simulare i comportamenti umani cioè programmare una macchina in maniera etica (algor-etica).

Alle trasformazioni dei conflitti è stato dedicato l’intervento del professor Massimiliano Padula, insegnante di Scienze della comunicazione sociale presso la Pontificia Università Lateranense. Quello delle AI non è un argomento nuovo, oggi l’evoluzione delle AI ci pone delle questioni e delle sfide che non possiamo fronteggiare. E’ necessario un coraggioso rinnovamento culturale, riqualificare la proposta formativa e di ricerca.

…..Nuovi conflitti, nuovi scenari, nuove vulnerabilitá nuovi potenziali di rischio e di danno, nuove politiche di sicurezza globale. I conflitti ci riguardano perché connaturano l’esperienza della vita quotidiana, coinvolgono ciascuno di noi. Dobbiamo porre le intelligenze umane e artificiali al servizio della famiglia umana.

Infine il professor Andrea Lavazza, giornalista di «Avvenire» ed esperto di nuove tecnologie, ha offerto una lettura del mutamento della comunicazione con l’avvento dell’AI e, in particolare, quanto al racconto dei conflitti armati e dei processi di pacificazione, con particolare riferimento alla diffusione del c.d. “Deep-fake” e il rischio diffuso di “incredulitá”. Lo scetticismo, il complottismo, il negazionismo sono fenomeni che minano la fiducia nella comunicazione e riducono la coesione sociale. Restare informati, chiedere spiegazioni, non adeguarsi passivamente alle novità, entrare nei processi politici e tecnici sono i modi per contrastare questi fenomeni.

Le conclusioni, affidate a Giulio Alfano, professore di Storia delle Dottrine politiche e delegato al ciclo di studi in Scienze della pace presso la Pontificia Università Lateranense, hanno proposto una riflessione sull’utilizzo della AI e sulla dignitá della persona.

“Sottolineando l’urgenza di orientare la concezione e l’utilizzo delle intelligenze artificiali in modo responsabile affinché siano al servizio dell’umanità e della protezione della nostra casa comune, Papa Francesco chiede di estendere la riflessione etica al campo dell’educazione e del diritto.
La tutela della dignità della persona e la garanzia di una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni indispensabili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo”. (Maria Giovanna Iommi)