Da Mogadiscio, riceviamo e pubblichiamo

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(08-05-2024) Il giorno 5 maggio presso l’International Campus in Mogadiscio si è celebrata la Santa Messa in occasione della visita di Mons. Antoine Camilleri, Arcivescovo titolare di Skàlhot e Nunzio Apostolico in Etiopia e Gibuti, e di Mons. Giorgio Bertin, Vescovo emerito di Gibuti.

La celebrazione Eucaristica, presieduta dal Nunzio Apostolico, ha avuto luogo presso la cappella della Base ed ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore di Italia in Somalia Dott. Pier Mario Daccò Coppi, del Comandante dell’European Union Training Mission Somalia, Generale di Brigata Fulvio Poli e di numerosi fedeli. Particolarmente intenso, durante la celebrazione, il momento dell’omelia di Mons. Bertin, il quale ha ricordato, fra l’altro, che ogni gesto d’amore, anche il più piccolo ed apparentemente non importante, è invece fondamentale per vivere con serenità il proprio cammino in teatri operativi difficili.

Al termine della funzione, Mons. Camilleri ha raccontato la toccante esperienza vissuta in quei giorni a Mogadiscio. L’Arcivescovo, evidentemente emozionato, ha fatto cenno alla visita a quelli che sono ormai i resti della Cattedrale di Mogadiscio, sede della omonima diocesi, costruita dagli italiani quasi cento anni fa e che fu il maggiore tempio cristiano dell’Africa Orientale sino al 9 luglio 1989, quando avvenne l’assassinio del Vescovo Pietro Salvatore Colombo di Carate Brianza, sacerdote francescano, ucciso da ignoti con un colpo di pistola al cuore, all’esterno della cattedrale.

Infine, l’Arcivescovo ha espresso la sua profonda gioia per aver celebrato la Santa Messa insieme alla comunità presente, perché essa, aldilà degli edifici religiosi, si celebra per e con delle persone che sono “PIETRE VIVE!”. Ringraziando per l’ospitalità calorosa, ha quindi esortato tutti i presenti a non scoraggiarsi e a continuare il cammino che il Signore traccia per ognuno giorno dopo giorno. ‎