Basilica S. Pietro in Vaticano, venerdì 10 dicembre 2021
Carissimi fratelli e sorelle, carissimi militari dell’Aeronautica Italiana,
la Festa di oggi ha un tocco di commovente intensità. Siamo riuniti nella Basilica di San Pietro, luogo significativo per la cristianità, per l’Italia, per la città di Roma; e attendiamo con trepidazione la parola e la benedizione di Papa Francesco, nella festa della Madonna di Loreto, Celeste Patrona dell’Aeronautica Militare, che chiude lo straordinario Giubileo a Lei dedicato. Straordinario, lo sappiamo, significa fuori dal comune e dall’ordinario, fuori da alcuni schemi previsti, ripetitivi. Ma non solo. Per capire il senso profondo della straordinarietà di questo Giubileo dobbiamo entrare nel cuore di Maria. E vorrei provare a farlo attraverso tre stati d’animo della Vergine al momento dell’Annunciazione.
«Maria rimase turbata».
Questo Giubileo è straordinario perché sempre una ricorrenza giubilare ci strappa a un’ordinarietà che può essere faticosa, noiosa, deludente… non per dare l’ebbrezza fugace di una festa che finisce ma per riportare l’attenzione alla novità sempre – sempre! – racchiusa nella quotidianità; per restituirci occhi per vedere e la sensibilità per percepire il “nuovo” che Dio semina quotidianamente nel terreno, talora arido o drammatico, delle nostre vite e della storia umana.
La pagina di Vangelo (Lc 1,26-38) che abbiamo ascoltato ha questo sapore: l’annuncio straordinario che cambia il mondo avviene in un pomeriggio di primavera in una città nascosta della Galilea. Ma Maria se ne rende conto, è «turbata» perché sente la novità di Dio irrompere nella sua quotidianità e comprende come ormai nulla sarà più come prima.
Cari militari, il tempo giubilare si è inserito nelle vostre quotidianità e ha portato ancor più alla luce le cose straordinarie affidate all’Aeronautica Militare. È stato segnato da tappe quali l’inaugurazione e la chiusura che, nel pomeriggio, ci vedrà a Loreto; per certi versi, prepara le importanti celebrazioni per il centenario dell’Aeronautica, nel 2023. Ma l’evento più significativo è stata la Peregrinatio Mariae, con cui l’effigie della Vergine Lauretana ha raggiunto le varie realtà dell’Aeronautica in Italia.
È Maria che si è inserita nella quotidianità dei vostri compiti, dei quali il nostro Paese ha tanto bisogno: la difesa dello spazio aereo, il soccorso aereo, anche nelle calamità e nelle emergenze, la collaborazione interforze e quella internazionale, a supporto di tante popolazioni povere e dimenticate; la formazione, lo studio e ricerca, anche nel settore meteorologico; il servizio di ordine, armonia e bellezza reso dalle Frecce Tricolori, le cui esibizioni colorano il cielo in tanti momenti significativi o festosi, veicolando anche un senso di appartenenza nazionale… Come non vedere la straordinarietà in tale bellezza, nonché nella bellezza della dedizione ai tanti compiti voi affidati, e ricordando in particolare i vostri cari caduti?
«Non temere, Maria».
Questo Giubileo, però, è stato straordinario anche per l’emergenza improvvisa della pandemia da Covid 19, che ha segnato l’Anno Giubilare proprio poco dopo il suo inizio, causando peraltro un suo prolungamento. È stato ed è un tempo di paura che vi chiama in causa. E quando l’angelo dice a Maria: «Non temere», pur senza far riferimento a una paura in senso stretto, riporta un’espressione con cui, nella Bibbia, Dio accompagna alcune chiamate straordinarie a missioni che spesso fanno sentire inadeguati.
Il vostro mandato nell’imporsi della pandemia è stato straordinario: una missione faticosa, pericolosa, nuova, rispetto alla quale, a tratti, avete potuto avvertire un senso di inadeguatezza, come accade a chi operi con grande senso di responsabilità.
È stato più impegnativo il trasferimento di malati o, talora, il trasporto delle salme; l’accompagnamento di connazionali nel rientro da Paesi esteri, il trasporto di medicinali e, da un anno a questa parte, l’accurato deposito e la puntuale consegna dei vaccini…
«Non temere»: sono parole che forse avranno risuonato ai vostri orecchi ma mi piace pensare come siano parole che, in certo senso, voi stessi rivolgete a coloro ai quali offrite un servizio. Parole dette con la bocca ma anche, semplicemente, con i gesti. Vostro compito, infatti, non è solo “organizzare la sicurezza” de Paese; per questo, oserei dire, sarebbero sufficienti le tecniche raffinate nonché tutte le competenze e innovazioni di cui, certamente, l’Aeronautica Militare Italiana non è priva. Ma il vostro è un mandato che deve e vuole “dare sicurezza” alla gente, “comunicare sicurezza”: per questo non bastano gli strumenti né le tecnologie, occorrono le persone; occorre la disponibilità alla relazione e la capacità di prendersi cura dell’altro. È una qualità che vi caratterizza, assieme alle altre Forze Armate; e lo fa tanto nelle relazioni interne, ad esempio nel sostegno verso i colleghi nel bisogno o i loro figli, quanto nel servizio alle persone singole e alla popolazione.
«Come avverrà questo?».
Questo Giubileo è straordinario anche perché non ricorda solo un evento determinato da uomini; se la Madonna di Loreto vi è stata assegnata come Patrona, questo è un evento di Chiesa. Ancor più, è un fatto soprannaturale, come ogni Protezione celeste.
Maria, all’Annunciazione, si rende conto di essere davanti a un evento non solo straordinario ma soprannaturale, ovvero comprende che nelle parole dell’angelo c’è Dio. Da Dio stesso viene il mandato e in Lei sgorga la domanda: «Come avverrà questo?».
Non è – attenzione – la domanda dello scetticismo; Maria non dubita che a Dio qualcosa possa non essere possibile. Non è neppure la domanda della curiosità: chiedere «come», per Lei, non significa indagare riguardo le modalità con cui tutto avverrà.
Potremmo definirlo così: “il come dello stupore”!
Maria percepisce che in ciò che vive c’è Dio e, al contempo, sente di essere pienamente inserita nel Suo piano. Non ci accade forse, a volte, di trovarci dentro a eventi non immaginati, a situazioni che si rivelano più grandi, serie, importanti del previsto? Ci accade, certamente, ci accade anche sul lavoro. Ed è qui che, direi, deve scattare la scintilla dello stupore.
Lo stupore non può non accompagnare voi, uomini e donne dell’Aeronautica, abituati come siete a solcare il cielo; io stesso l’ho sperimentato, a volte, a bordo dei vostri velivoli… Ma c’è uno stupore ancora più intenso, quello che Maria indica. C’è, potremmo dire, un “Cielo oltre il cielo” nel quale spingere il volo.
Cari amici, Maria vi è compagna nel volo e “oltre” il volo. Vi è compagna nel vostro soccorrere e supportare, difendere e rassicurare coloro che vi sono affidati; e vi è compagna nel farvi spingere in Alto lo sguardo. Fatelo sempre, nei momenti di difficoltà, timore, turbamento che portano a chiedere l’aiuto della Madre, ma anche nella gioia dello stupore. Capirete che il mandato affidato all’Aeronautica va “oltre il cielo”, sa di Cielo, perché è un prezioso e inestimabile servizio di solidarietà fraterna, cura attenta e amore fino al sacrificio, per le persone e per la comunità.
Con l’intercessione della Vergine Lauretana, Dio vi benedica. Auguri di cuore e grazie. E così sia!
Santo Marcianò