Marcianò all’omelia della Palme: “Pronti all’ascolto, conformiamoci a Lui”

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(02-04-2023) L’Ordinario militare per l’Italia, Santo Marcianò, ha presieduto la celebrazione delle Palme nella Chiesa di Santa Caterina a Magnapoli in Roma, Chiesa principale della diocesi castrense. Hanno concelebrato il segretario particolare, don Santo Battaglia e il rettore di Santa Caterina, don Pasquale Madeo.

Nell’omelia l’arcivescovo ha parlato della settimana santa “in cui avremo la possibilità di ripercorrere e meditare il cammino della Croce fino alla Risurrezione, una settimana che – ha detto – metterà in rilievo la libertà del Figlio di Dio nei confronti dell’accettazione della volontà del Padre”.

“Dunque – riprendendo Isaia ha raccomandato di avere – un orecchio aperto e attento all’ascolto della Parola del Signore che è segnata dalla Passione. La Passione è nucleo centrale dei Vangeli, che nascono e si sviluppano proprio attorno al racconto della Passione”.

Il presule si è poi soffermato sulla fragilità umana, sul peccato, ribadendo “ognuno porta il peso della del peccato originale. E’ importante accostare il peccato, la tentazione, la fragilità, il limite della povertà umana alla Croce. Quanto è difficile comprendere la lezione della Croce, la sofferenza e il dolore. La Croce continua a scandalizzare. La Croce è – potremmo dire – la somma di tutto il limite dell’uomo, di tutto il suo peccato, di tutta la sofferenza dell’uomo”.

“Questa Croce è stata vinta dal figlio di Dio, dunque resta scandalo ma è Croce che apre alla speranza, alla possibilità di accogliere in noi il dolore e la sofferenza, addirittura, ci apre alla possibilità di non scandalizzarci dello stesso peccato, certi che Dio è misericordia”.

Di qui lo sprone a “superare il peccato, andare sempre avanti. Il peccato non deve soggiogarci, noi siano più forti del nostro peccato. Ecco allora la necessità di mettersi in ascolto di questa Parola che è Parola di salvezza.

Bisogna far sì – ha chiosato – che questa Parola diventi pervasiva, cioè prenda la nostra esistenza, la nostra mente, il nostro cuore, la nostra vita, in modo che ciascuno di noi si conformi a questa Parola. In questa settimana santa – ha concluso – dobbiamo chiedere un dono al Signore, perchè se è vero che la Croce mette alla prova la nostra fede, dobbiamo chiedere al Signore il dono della fede”. Da ultimo la sua quasi una preghiera “Signore che la fede apra i nostri occhi, purifichi il nostro ascolto, ci apra alla certezza che ciò che tu chiedi a ciascuno di noi è per il nostro bene, è volontà dell’amore di Dio”.

Non lo dimenticate, quella Croce che contempleremo con Lui è un cammino che ci porta alla Risurrezione, alla liberazione, ci porterà a rivedere tutta la nostra esistenza in una chiave nuova, a rinascere con il Risorto.

Diciamo grazie perché ancora quest’anno ci offre questa possibilità. E’ molto bello come queste tappe dell’anno liturgico crescano come una vera e propria spirale che ci porta sempre più in alto facendo si che la nostra vita si perfezioni sempre di più ad opera della Grazia e noi ci conformiamo sempre di più a Lui, al Signore della vita al Re della Gloria Crocifisso ma Risorto”.