Insieme per pregare, ascoltarsi, formarsi e rinnovarsi

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

(07-03-2024) Le parole che l’Apostolo Paolo rivolge al Vescovo Timoteo ci aiutano a cogliere il senso profondo dell’incontrarsi come Giovani Preti per continuare in modo permanente quella formazione integrale, già iniziata negli anni di seminario, vissuta nella comunione presbiterale con il nostro vescovo, mons. Santo Marcianò. Per ravvivare il dono ricevuto da Dio, che nel nostro caso è quello del sacerdozio ministeriale vissuto all’interno dell’Ordinariato Militare per l’Italia, è necessario muoversi. La fede richiede innanzitutto un movimento: del cuore, della volontà e anche fisico. Muoversi per incontrarsi nella gioia del Vangelo, dell’essere sacerdoti felici della vocazione ricevuta e vissuta in unione fraterna. Ecco il senso profondo del nostro incontrarci come presbiteri presso la Scuola Allievi Cappellani Militari della Cecchignola (RM) in quello che è stato il secondo appuntamento della formazione permanente vissuto il 22 e il 23 febbraio scorsi. Lo scambio di esperienze, l’ascoltarsi e il raccontarsi reciprocamente, diventano il luogo in cui imparare ad agire in sintonia e in sinodalità con tutta la Chiesa. Innanzitutto ci si incontra per rafforzare la comunione con Dio. Ecco la preghiera vissuta coralmente attraverso l’Eucarestia, l’ora media, il vespro che scandiscono e accompagnano nei due giorni di formazione. Momenti di grazia spirituale e di rinnovata linfa per vivere la bellezza di essere discepoli di Cristo. Il Vescovo, fedele al proprio mandato di pastore, cura la formazione di giovani preti a lui affidati e ne diviene anche il promotore e l’animatore, Durante il primo incontro della due giorni formativa, don Santo ci ha accompagnati nella lettura e nella riflessione attenta e puntuale del discorso di Papa Francesco ai partecipanti al Convegno Internazionale sulla formazione permanente dei sacerdoti promosso dal Dicastero per il Clero, per riscoprire ogni giorno sempre di più la bellezza e la gioia del Vangelo. Partire sempre da lì per non spegnere mai e ravvivare il dono di Dio in noi. Ripartire sempre da Cristo, primo attore della formazione dei giovani preti, che agisce con il suo Spirito Santo perché non si dà autentica opera formativa al sacerdozio senza l’influsso dello Spirito di Cristo. Se Cristo è il primo attore, vissuto nella comunione con il proprio Vescovo chiamato a stimolare e a curare la formazione del suo giovane clero, i presbiteri sono chiamati invece ad essere i primi responsabili della propria formazione che è da intendersi come un processo di continua maturazione umana e spirituale che accompagna le tappe della vita. In questo incontro ci si è lasciati condurre nell’approfondimento da padre Pierpaolo Valli, camilliano, formatore e consigliere pastorale, il quale ha acquisito nell’accompagnamento di persone in vocazione e nel sostegno di chi sta vivendo una situazione di lutto, sia nei colloqui individuali che nella facilitazione di gruppi di mutuo aiuto. Abbiamo potuto ricevere grazie alla preziosa esperienza del confratello camilliano, strumenti preziosi per gestire con maggiore competenza e sensibilità pastorale tutte quelle situazioni legate all’esperienza del lutto e della sua elaborazione. Ringraziamo il Signore per l’immenso dono del presbiterato ricevuto tramite la Chiesa, Sua Sposa e nostra Madre; per il dono della fraternità sacerdotale e della comunione vissuta affettivamente ed effettivamente tra di noi e di noi con il nostro amato Vescovo; per la fraternità del Seminario che ogni volta ci accoglie con pronta disponibilità e generoso spirito di servizio; per la gioia di vivere nelle fatiche del quotidiano la bellezza di sentirsi nonostante la nostra piccolezza, discepoli del Signore, in un mondo che sempre di più chiede di essere testimoni autentici e coraggiosi, fedeli e responsabili del suo Vangelo.

p. Giuseppe Rubbio